domenica 29 aprile 2007

Ma come fanno i marinai...


"Ma come fanno?!" si chiedeva stasera uno dei personaggi più improbabili che io abbia mai conosciuto; come faranno i marinai ad avere una vita diversa in ogni porto, come faranno a mandare avanti così tante esistenze parallele.
E come faranno a concepire la loro idea di porto, aggiungo io, che marinaio lo sono dentro da quando son nata. Non è comune avere tante vite, non è normale (nè rassicurante per il prossimo) avere dentro tante esperienze diverse che delle volte parlano al tuo posto, ti descrivono meglio di quanto le tue parole non riescano a fare, forse proprio perchè conoscere sè stessi è e rimane un imperativo sulla carta che non avrà mai sbocco; in fondo siamo degli esseri che si possono interpretare solo attraverso una sineddoche, e le nostre peculiarità sono l'unica cosa capace di parlare per noi. Ed ora sono a Pisa, in uno dei miei tanti porti, a rifletterci su e mi rendo conto che l'essenza del marinaio sta in questo: nessun porto è la sua casa, solo una nave può esserlo. E così sono io, posso rincorrere il passato, anelare alla novità, ma il motivo è sempre lo stesso: la mia casa è il mio muovermi, sono un essere errante per definizione, e il mio vero problema nella vita è conciliare la mia natura con la quotidianità. Si accettano suggerimenti...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La vera casa non è un luogo fisico, ma è dentro di te.E' lì che ognuno di noi costruisce il proprio nido, non è nè una città, nè un paesino. No niente di tutto questo, la vera casa si costruisce dentro di noi, non importa dove sei, ma con chi sei e come stai. Si dice che una persona viaggia tanto perchè deve trovare un posto in cui sentirsi a casa. Beh non sono del tutto d'accordo. Non esiste luogo in cui ci sente a casa, se non si sta bene dentro di sè. Ben venga viaggiare, ma non per trovare il posto giusto ma l'equilibrio giusto. Dici che nessun porto è la casa del marinaio, bensì la nave. Beh lo stesso è per tutte le persone, la nave è il proprio cuore.
Che poetessa.... Enzolì
p.s. non parliamo poi di marinai o altre forme di militari che mi prende lo schiripicchio!!!

Carlita ha detto...

Su questo hai ragione, ma capita comunque che ci siano luoghi particolari che liberano alcuni aspetti di me stessa che in genere dormono... O capita che mi senta veramente io solo in quelle lunghe e stremanti giornate di viaggio dove passo 10 ore tra treni e stazioni e altre quattro in aeroporti... Ah! I non-luoghi! La mia non-casa!

Anonimo ha detto...

Keep up the good work.