Rassegna stampa part 1: della Paura
I giornali, oggi, offrono degli spunti veramente inconsueti, dei quali uno è questo articolo, dove si parla della polemica suscitata in Inghilterra dalla nuova campagna-shock antifumo: essendo incentrata sull'idea di "non abboccare", "non farsi adescare", i pubblicitari d'oltremanica hanno pensato bene di sfoggiare cartelloni e spot pubblicitari di un realismo rivoltante, in cui i protagonisti vengono strattonati da una lenza conficcataglisi nel labbro con un grande amo. Proprio come alla fine del video di qualche anno fa "Girls of summer" degli Aerosmith. Forse non ci crederete, ma io cambiavo canale, mi faceva troppa impressione. E così, mi son ritrovata a pensare proprio alle immagini che fanno impressione, anche perchè non mi metterò certo a disquisire sulla moralità della cosa: per questo strapagano già una marea di giornalisti. Mi sono chiesta, più che altro, cosa rende una persona più sensibile delle altre a questi stimoli visivi, cosa si innesca nella sua mente, e ho concluso che non accade letteralmente niente che sia neurologicamente o psicologicamente anormale. Ho il sospetto, piuttosto, che ad avere una strana reazione sia chi rimane impassibile. Pensandoci è un po' contro natura, non trovate? Contro gli istinti di sopravvivenza, contro i meccanismi di repulsione verso il dolore, contro la paura che, non dimentichiamocelo, è comunque parte integrante del nostro equilibrio. E' vero che nel momento in cui guardo un cartellone pubblicitario nessun pericolo può derivare da esso, ma non sarà un campanello d'allarme il fatto che un'immagine cruda, un film horror, una scena raccapricciante non facciano nè caldo nè freddo, neanche a livello di immaginazione? Come si può vivere senza paura? Una grande caratteristica dell'uomo contemporaneo è quella di non aver dato a questo sentimento il valore che merita: si è identificata col pericolo dalla quale è causata, la si è combattuta a spada tratta, perchè l'Uomo PostModerno non può avere paura. La paura è out, è da deboli, la paura è vecchia! Ed ecco che quella parte oppressa del nostro io all'inizio si rassegna, poi si lamenta, poi elabora piani di vendetta, infine ci tronca le gambe con l'ansia: non vuoi la paura? Tieniti questa sensazione di incompiuto, di pericolo costante, di incertezza e di precarietà, tieniti il sottile turbamento di qualcosa che non va bene ma che non individui, tieniti l'ansia, perchè è l'unico modo in cui la paura riesce ancora a esistere. E allora smettiamola di essere ipocriti e riprendiamoci l'orgoglio delle nostre paure! Smettiamola con queste mamme che leggono appassionate "Bimbi sani&belli", comprano citofoni per ascoltare il pargoletto che respira da una stanza all'altra, lo avvolgono in pannolini assorbitutto fino ai sette anni, e poi si scopre che fanno questo solo per un tasso di isteria che non gli fa sopportare il pianto del figlio. "Il bambino non si deve spaventare, non deve subire traumi", recitano con trasporto, mentre ci si dimentica che di traumi si cresce, si cresce di pianti, di varicelle e di sbucciature sul ginocchio. Si cresce di favole che impauriscono e di corse per sfuggire a creature di fantasia, di capanne costruite per proteggersi da niente e di incursioni in luoghi infestati solo dalla propria immaginazione. Non si cresce coi cartelloni pubblicitari, ma se un bel trauma può far odiare fin da piccoli questo pericoloso mondo della comunicazione (e questo si, è pericoloso), allora ben venga:
Spaventiamo i bambini (ci diranno grazie un giorno!)
4 commenti:
Grande!!
Condivido in pieno, parola per parola.
Certo, comunque, che la nostra vita è proprio strana e ancor di più lo sono i meccanismi di adattamento ai traumi emotivi.
Mi viene in mente un mio caro amico anticlericale, ateo e bestemmiatore che guardando svariati film horror tra i più inquietanti e truculenti non ha mai battuto ciglio ma anzi, se la sghignazzava compiaciuto.....
......Salvo poi confessarci candidamente che ha una paura fottuta di Gigi Marzullo!!!
Sostiene infatti che se lo incontrasse, che so, in un viottolo buio, se la farebbe addosso, e non poco.
Mah, evidentemente da qualche parte 'sta benedetta paura si dovrà pur sfogare...
PS: è una persona che conosci benissimo, ma per la privacy....
Ricordo di qualcuno che voleva farmi vedere "La casa dei 1000 corpi"....
La cosa più inquitante non era il film, erano i suoi sghignazzamenti!!!
Come si può non essere totalmente concordi con la tua chiara analisi della paura,dei cartelloni(certi) publicitari e delle paure dei bambini? A me che di anni ne ho parecchi più di te si allarga il cuore a sentire giovani che pensano queste cose, perciò: "largo ai giovani"
E a me non può che venire un sospetto su chi sia questo "anonimo"... Una persona che gli anni in più non sembra averli, e che è realmente un'amica, oltre a tutto il resto!
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