Paziente?

Domenica sera, ore 20.30.
Avendo la febbre a 39 e nessun altro sintomo, mi sento in diritto di preoccuparmi un pochino per la mia salute, e di chiamare la guardia medica, dato che non ho un medico quì.
Tanto per essere chiari e trasparenti, chiamo la guardia medica di Pesaro, quella che sta in via Trento. (Lo specifico nella speranza che qualcuno mi quereli e mi dia l'opportunità di sbugiardarlo davanti a più persone possibili.)
Mi risponde uno zelante pseudo medico, che con orgoglio dice:"Guardia medica!". Gli espongo la mia situazione, sottolineo il fatto di essere un cadavere ambulante e di avere la febbre a 39, di non avere un mezzo col quale arrivare all'ambulatorio e nessuno che al momento mi ci possa accompagnare, sopratutto in un momento in cui stava piovendo, e specifico che il mio medico sta in Sardegna.
Alla mia assurda (a quanto pare) richiesta di una visita a domicilio (che se non sbaglio si paga pure) mi sento rispondere così:
"Eh, vabbè, signorina, adesso non è che solo perchè lei ha la febbre a 39 e non può venire quì noi dobbiamo farle una visita a domicilio!"
Dopo di chè non si è fatto problemi, senza neanche sapere chi io sia, a dirmi di prendere una valanga di tachipirina ogni 4 ore e di scegliere un anti infiammatorio a mio piacimento ogni sei ore.
Scusate, ma spero che queste persone perdano il lavoro. Tutte. E che non ne ritrovino mai un altro.
Maledetti parassiti.