domenica 6 maggio 2007

Paris Hilton: una sociologa incompresa

Questione di femminilità, questione di POP...

Mi ritrovo giusto ora a valutare l'inserimento dell'ereditiera più famosa del mondo nella mia tesi sui tormentoni musicali.
In realtà so che il mio prof preferirebbe sgozzarmi piuttosto che concederle di prendere spazio persino in una tesi di laurea, ma forse non ha capito la portata del personaggio: che noi lo vogliamo o no, Paris è un'icona del nostro tempo, è una reginetta incontrastata del nostro immaginario, e tutto ciò non per caso, ma grazie ad abili mosse di marketing.
Paris Hilton non è una persona, è un brand con una sua filosofia che si evolve (e con un cervello che si involve) a ritmo serrato, che si impossessa di "share of mind" sempre più larghe. Me ne sono accorta, questo pomeriggio, mentre canticchiavo "Stars are blind" e giocavo al fantastico "Paris Hilton's Diamond Quest" sul mio cellulare mentre aspettavo che la cottura dei peperoni facesse il suo corso.
Per un attimo il mio giudizio si è sospeso, e non perchè io lo volessi. No, no, ha proprio deciso di sospendersi da solo per evitare un collasso delle mie orgogliose sinapsi.
E' strano per una persona che come me odia la Hilton scoprirsi in un momento così parisiano: inutle negarlo, a questo punto. Paris si sta impossessando anche del mio immaginario, un motivo ci sarà.
Dopo ore che ci pensavo su, ho scoperto che forse ciò che la rende un'icona della modernità è la sua possibile sintetizzazione in due concetti: il primo è "Take it easy", sia in senso fraseologico che come traduzione letterale (...!), un vero inno alla leggerezza che, non scordiamocelo, viene esaltata anche da Calvino nelle sue Lezioni americane. Forse non nello stesso senso, ma non importa ai fini di Paris.
Il secondo concetto mi ha svelato l'essenza della femminilità pop: non basta essere magre & bionde, la realtà è che i panni sporchi non si lavano, nè in casa, nè altrove.
I panni sporchi non devono semplicemente esistere. Forse a questo è dovuta la mancanza di biancheria o gli abitini succinti? In fondo non l'hanno mica arrestata per questo!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Paris Hilton è l'incarnazione del luogo comune a tutti i V.I.P.: non importa che se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli... E mi chiedo naturalmente come si faccia a parlarne così tanto!

Ma non ci si può aspettare molto da un mondo in cui a "Uomini e Donne" fanno a Karina (ma che nome del cazzo è?!) la macchina della verità per sapere se è gelosa o meno del più coglione fra i corteggiatori!!!

E cmq ci tengo a precisare che Paris Hilton i panni sporchi non è che non li lava: semplicemente li butta!

P.S.: NON PUOI!!! Non si trattano così gli amici di Vasco...

Anonimo ha detto...

E brava CarlaPì che scrive un blog! Se ti può consolare a me hanno venduto una mutanda con un buco solo e io la uso come minigonna-girofiga.
Ti aspetto a Fi al concerto dei Muse, così affondiamo l'ascia di guerra nella testa del più soggetto che c'è tra il pubblico ululante!

Carlita ha detto...

--->carlocò: innanzitutto il migliore amico di Vasco sarebbe ben felice di questa sua rivisitazione andywwarholliana... Se solo si riconoscesse! Inoltre vorrei sapere come si può NON parlare di Paris Hilton e uomini e donne! COME, DICO IO, COOOOMEEEEEE!?!?!
---> m.: il post allora non ti ha trasmesso niente! I panni sporchi NON SI LAVANO! E le asce di guerra neanche! Semplicemente si buttano via come la pinko bag di qualche estate fa! [ma come era comoda...=( ] Ad ogni modo, niente concerto dei Muse per la Pì... Il portafogli piange calde lacrime di cambiali! E ho l'impressione che LA MUTANDA sia in realtà facente parte di un completino il cui reggiseno ha una coppa sola!
[anyway: felice di averti sul blog!]