sabato 26 maggio 2007

...O co' se' te?! Un fuco?!?!

Quì a Pesaro ha quasi finito di pioppare, ovvero la lana di
pioppo che svolazza in aria si sta mescolando con così tante altre cose che non ci si fa più tanto caso. Sul vento ballano solo note malinconiche, strisciano dalle finestre melodie che sanno di passato, e tutta questa calda immobilità mi abbraccia come un amico che non vuole farti andar via, come se avesse paura di concederti il futuro.
Le discussioni in casa si concentrano sull'eventualità che quelle formiche volanti che invadono il balcone siano i famosi fuchi, e l'odore del bucato invade la cucina.
E io vorrei partire.
Come sempre, appena giungo a uno di questi momenti in cui le cose sembrano fermarsi, mi sembra di essere il viaggiatore di Friedrich che, contemplando la bellezza assolutamente romantica delle vette, non trova altro che la voglia di scalarne altre.
Si, ma dove sono?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Scrivo questo post mentre ascolto The Rakes con "work,work,work (pub,club,sleep)". Questo titolo riassume quello che faccio e contemporaneamente quello che vorrei fare!Oggi il mio amico-giornalista lascia l'appartamento, un nostro caro amico (ex coinquilino..) è rientrato a Roma dopo aver trascorso qualche giorno da noi...TRISTEZZA INFINITA. Abbiamo pranzato,cenato, organizzato mille aperitivi e minchiate di ogni genere neanche fossimo un "team menager dell'evento occasionale", oltre che degli amici (non a caso ci definiamo l'"Altaseta connection";o). L'aria si fa calda e afosa, sento nell'aria l'odore della fine della scuola,quella sensazione di sollievo misto a malinconia che vede comunque nella fine di un ciclo la bellezza della perdita di qualcosa...
E allora la fine è un fermo immagine sui nostri piedi che vorrebbero immediatamente lasciare tracce di sè verso altre mete, anche solo per il gusto di poterci voltare a osservare quelle orme tra sollievo e malinconia....e non sai quanto ti sono vicina...

*La bambola assassina*

Anonimo ha detto...

Io, invece, ritorno nella mia città natale e riscopro i sapori dolci e aspri delle parole di casa. Come ogni volta, vedo sin troppo chiaramente come sarebbe la mia vita se decidessi di viverla tranquilla, tra una festa rionale e una passeggiata sul lungomare. Il richiamo della semplicità è così forte in giorni per me così pieni di difficoltà, di paura, a volte di terrore.

Rinunciare al passato e/è abbandonarsi al futuro... E allora come ci si comporta, se al posto di non sapere dove si è, non si sa dove si vuole andare, né se poi da qualche parte si vuole andare davvero?

Anonimo ha detto...

.....piove a Bologna,

oh carlo!sentendo parlare di casa mi hai fatto venir voglia di Negr(o)amaro: in onore dei frutti della mia terra sorseggio nettare degli dei (Negroamaro) con la mia nuova colonna sonora salentina (i Negramaro)!

Ma magari potessi vivere a "casa mia", tutto può ancora succedere...
Ah Salentu! Lu soli, lu mari,lu vientu!(scusate il campanilismo ;o)

Sappiate che verrò a visitare la vostra di terra...

'notte sanguinaria, vostra
*bambola assassina*

Carlita ha detto...

---> Carlocò: sai che quì c'è un'esperta in "non sapere dove andare", ma sono sicura che le nostre scelte ci guideranno...

Another turning point, a fork stuck in the road
Time grabs you by the wrist, directs you where to go
So make the best of this test, and don't ask why
It's not a question, but a lesson learned in time

It's something unpredictable, but in the end it's right.
I hope you had the time of your life.


Ricordi...?

--->Chucky: vorrei anch'io un po' di pioggia, giusto per pensare al passato con più malinconia e meno paura... E vorrei anche un bel bicchiere di negroamaro per accompagnare i pensieri!
E invece sono costretta a letto con 38 e mezzo di febbre, un termomentro perennemente infilato sotto l'ascella, il ghiaccio secco sulle tempie e l'attività più impegnativa che posso fare è sudare anni di abbeverate... Com'è poco pop tutto questo!

rigelblue ha detto...

oddio così mi fai venire voglia di tornare... e io che pensavo "che palle devo andare a pesaro" :)

Anonimo ha detto...

Oh povera Carlita!ma tu sei sempre POP!!!
ma come hai fatto a pigliare la febbre???

Scottatura?
pancia scoperta?
eccessiva sudata post sex?

Io sono alle prese con la tesi e col pensiero ricorrente che tra un mese a Bologna rimarremo IO e IO afarci compagnia...ho un nodo in gola che non riesce a trasformarsi in pianto..se solo ci riuscissi!

Sunday is gloomy

*La bambola assassina*