Alziamo un po' di pulviscolo...
In alcuni momenti sono un'incompresa, nella maggior parte dei casi sono io a non comprendere mè stessa, e proprio per questo a non saper espormi. Il mio blog è nato senza alcuna pretesa, solo per divincolarmi dalla truce morsa grafica dei msn spaces e dal fatto che fosse incredibilmente facile cancellare i vecchi post. Troppo facile, per cui finivo per avere in archivio solo l'ultima settimana perchè, si sa, alle persone incostanti come me non bisogna dare troppe possibilità di ripensamento. Ora sono contenta, perchè buttando giù solo ciò che ronza nel mio cervello a fine serata, ci sono più di una decina di persone che mi leggono i pensieri ogni giorno. Ma questo non mi basta.
Che presunzione, direte voi.
No, no, chiariamoci, e possiamo farlo riallacciandoci al post di ieri. Mi trovo sempre più spesso a constatare che su me e i miei coetanei è passato l'uragano del cambio generazionale, perchè siamo stati i primi a sperimentare una perversa organizzazione didattica che ci ha innescato meccanismi psicologici autoflagellanti. Si, proprio come il famoso ordine del XIII secolo. Solo che non abbiamo il contentino morale di aver espiato i nostri peccati, anzi, più ci flagelliamo con domande sul futuro e più abbiamo paura, più ci sforziamo di dare il meglio in una università che non ci vuole, e più ne usciamo frustrati. Non vediamo la fine, il compenso delle nostre fatiche, non vediamo uno scopo da perseguire neanche a tempo perso, perchè è tutto intriso di un marcio che vorremmo rinnegare e nel quale siamo immersi fino al collo. E stiamo quì, in mezzo a quelli che fanno e quelli che subiranno, attoniti dallo stupore di scoprire che tutte le promesse che ci hanno fatto da piccoli erano minacce, tutto lo splendore e l'emozione era appiattimento. E continuiamo a parlare tra di noi, senza osare fare progetti, senza tentare mai un salto per non essere rimbalzati nel vuoto. In questo momento il ricordo di Romina Power che presenta la Topotombola mi appare come una delle tre moire...
Scusate se sono così tragica oggi, scusate se per l'ennesima volta mi sento come se avessi un tappo nel cervello che mi impedisce di far venir fuori un minimo di iniziativa, ma la verità è che ho 24 anni, e non ho i tre anni di esperienza in curriculum che vengono richiesti per essere assunti a salvare il mondo.
3 commenti:
bene, vediamo di fare il punto della situazione: sono a casa seduta (per forza di cose poi in privato ti dico anche perchè - e che non si pensi troppo male ;)
e ho appena finito di scrivere i miei post sul blog per cui "lavoro", tratta di cinema, è carino, di certo non ci campo ma ... al colloquio l'autore del sito è stato l'UNICO a credere nelle mie aspettative senza illudermi, senza chiedermi di fare uno stage gratuito per farsi sbrigare qualche faccenda marginale.
Quel giorno mi sono quasi commossa.
Ah, ecco, volevo stare sveglia per studiare visto che dalle 8 alle 18 i muratori picchiettano una danza macabra da ormai due settimane.
Ma credo che cederò alle moine del mio lettone blu.
ca, scusami, ma DONALD dei take that chi sarebbe, un nuovo componente?
ahaha
bacio
Ahahah... Dai, è quello che ora ha una faccia davvero molto poco rassicurante!
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